Il futuro è nei dettagli
Viviamo in un universo in trasformazione, spesso imprevedibile, che ci ha reso consapevoli della nostra fragilità. In virtù di questa complessità crescente, anche i grandi fenomeni globali vengono osservati da nuovi punti di vista cercando di far emergere quelle tendenze relativamente piccole che influenzano il mondo della comunicazione, degli affari e delle abitudini quotidiane. I designer hanno un ruolo chiave nel ripensare gli scenari, nel comunicare i valori e la cultura, restando immersi nella contemporaneità. La complessità delle società e delle imprese viene sempre più modellata per costruire la migliore esperienza possibile e la cura dei dettagli emerge con forza quando si parla di leggibilità, di ergonomia, di armonia estetica e di user experience. I dettagli non sono qualcosa di sacrificabile o superfluo. Ambiti diversi accomunati da un approccio user centered si propongono infatti di generare un impatto reale partendo da questi piccoli ma essenziali elementi. Il macro non esiste più senza il micro: i dettagli possono guidare, rassicurare, sorprendere e spesso rendono più o meno piacevole l’esperienza con un prodotto digitale.
Il dettaglio tipografico
I dettagli sono senza dubbio un oggetto di interesse privilegiato quando si parla di leggibilità e ergonomia della lettura. Jost Hochuli – un noto designer svizzero – in un recente saggio “Il dettaglio in tipografia” spiega come assicurare ai lettori la miglior esperienza possibile e ci insegna come prenderci cura del testo e dei suoi elementi costituitivi: la lettera, la parola, la riga, l’interlinea e la colonna. Sia che si tratti di valutare la lunghezza appropriata di una riga di testo o determinare lo spazio otticamente bilanciato tra le lettere di un logotipo, ciò che conta è agire con sensibilità e buon senso anche sui elementi minimi della composizione. Tra i numerosi e dettagliati esempi pratici di microtipografia, Hochuli fa riferimento ad alcune brutte abitudini che si incontrano spesso nei testi non curati. Una di queste per esempio è l’utilizzo scorretto dei trattini orizzontali: si distingue infatti tra il trattino di unione o di sillabazione (-) e i tratti più lunghi: la lineetta emme (—), anche conosciuta in inglese come em dash, e la lineetta enne (–) o en dash. Il segno (-) può servire per la sillabazione o per unire parole composte. La lineetta enne è comunemente usata per indicare intervalli di valori come quelli tra date, tempi o numeri in generale. Il tratto più lungo invece è usato per gli incisi all’interno di una frase. Questi consigli non valgono solo per il libro stampato, ma costituiscono un corpus di indicazioni utili anche per la formulazione di prodotti digitali.
Piccolissimi testi: i microcopy
Se la microtipografia nasce per assicurare una lettura piacevole e ottimale, il microcopy nasce per migliorare l’esperienza di navigazione dell’utente attraverso piccolissime parti di testo di un prodotto digitale come un sito web o una app. L’UX writing è la disciplina che se ne occupa e che oggi inizia a diffondersi anche in Italia. L’obiettivo è scrivere con accuratezza – e con il giusto il tono di voce – i testi di pulsanti, link, call-to-action, form, mail di benvenuto, comandi, messaggi di errore. I microcopy ben curati semplificano l’interazione, a volte rassicurano e spesso divertono. Sono importanti per il posizionamento nei motori di ricerca e l’ottimizzazione SEO. Anche Google infatti ama i microtesti coerenti e ben fatti. I contenuti di un sito o un blog sono più accessibili grazie a un tag title che informa con chiarezza o ad una meta description che approfondisce sinteticamente il contenuto della pagina. Ecco un esempio di microcopy di Netflix relativo alla fase di registrazione.
Mancano solo due passaggi! Anche noi detestiamo la burocrazia.
Eccoci al termine di questo articolo di Basic Days sulla parola dettagli. Ricordiamoci di investire tempo ed energie anche su questo aspetto così importante, ne gioverà l’intero progetto.